Viaggi nel tempo
Ufo e presenze dal futuro
Quando si parla di UFO la maggior parte delle persone pensa ad esseri
provenienti da altri mondi. Questa sembra essere l’ipotesi più plausibile
della presenza di questi oggetti sulla Terra.
Un’altra possibile ipotesi è la seguente: potrebbe esistere la possibilità
che i visitatori, non vengano effettivamente da un altro mondo ma più
semplicemente dal nostro. No non si parla qui di una civiltà sconosciuta o
di una ricomparsa degli abitanti di Atlantide, ma più semplicemente del
futuro.
A questo punto non è più una considerazione di spazio ma solo di tempo.
Questa ipotesi, potrebbe, vista fino a qui risultare alquanto
fantascientifica, ma da quello che ultimamente la fisica ci ha svelato,
questo non sembra poi tanto impossibile. Quanto la provenienza da altri
mondi, essa potrebbe anche spiegare molti strani misteri come l’abduction,
il sezionamento di alcuni animali e soprattutto la loro costante presenza
attraverso il tempo.
Vediamo ora quello che la fisica ci dice riguardo la possibilità di
viaggiare attraverso il tempo e sulla possibilità per ora teorica di
costruire una macchina capace di fare questo viaggio.
Gli studi più profondi in materia di viaggi temporali, prendono corpo dalle
ben note teorie della relatività di Einstein, quella speciale, e generale,
penso entrambe note al grande pubblico in via divulgativa.
Esistono in natura vari modi per viaggiare attraverso il tempo.
Viaggiare a velocità relativistiche

Viaggiare a velocità relativistiche apre nuove e strane porte per i
viaggiatori, questo perché si viaggia a velocità vertiginose che vanno
nell’ordine dell’80 - 99,9% della massima velocità possibile, nel vuoto nel
nostro universo, di 300.000 Km/s.
La luce percorre in un anno di viaggio la riguardevole distanza (una
sciocchezza in scala cosmologica) di 9.463 trilioni di chilometri, il che ci
porta a comprendere che un pianeta che disti dal nostro 10 anni-luce,
abitato da essere intelligenti veda il nostro pianeta con un ritardo di 10
anni rispetto l’attuale; questo significa che vedono la nostra amata Terra
nel passato.
Ammettiamo ora che un abitante di questo pianeta, si metta in viaggio verso
di noi per venire a farci visita, con un’astronave che viaggia a 300.000
Km/s, egli giungerebbe sul nostro pianeta dopo dieci anni di viaggio, (non
teniamo qui conto della dilatazione del tempo per il viaggiatore stesso), il
visitatore una volta giunto sulla Terra vedrà una pianeta proiettato di
dieci anni nel futuro rispetto a lui ma nella nostra realtà lui ha posato
piede in una terra del nostro passato; questo perché mentre lui viaggiava
verso di noi il nostro tempo è andato avanti di altri 10 anni.
Questo è quello che accade se un visitatore ci viene a far visita da un
altro mondo viaggiando alla velocità massima consentita nello spazio. Ma se
fossimo noi a farci un viaggetto nello spazio per poi tornare sulla terra
cosa vedremmo?
Anche qui ci viene incontro uno dei paradossi più utilizzati dagli studiosi
dei viaggi nel tempo che poi tanto paradosso non è, quello dei gemelli.
Ammettiamo che due gemelli di 25 anni, si mettano d’accordo per verificare
una certa teoria; uno di loro decide di rimanere sulla Terra l’altro di
partire nello spazio per un piccolo viaggio della durata di 25 anni con
un’astronave che viaggia all’80% della velocità della luce. Il gemello "A"
parte, arrivato alla metà del suo viaggio inverte la rotta, cosa vede quando
rientra a terra?
Per prima cosa vedrà il suo gemello "B" invecchiato di venticinque anni
perciò "B" avrà un’età complessiva di 50 anno mentre "A" avrà un’età totale
di 35 anni (qui abbiamo messo in gioco la dilatazione del tempo per le
velocità relativistiche).
Questo esperimento ci fa capire che viaggiando a velocità relativistiche noi
o chiunque altro viaggia verso il futuro della propria destinazione.
Soprattutto nel caso dei gemelli.
Nel nostro primo caso trattato, invece, possibili azioni fatte in una Terra
del nostro passato, ma nel futuro del visitatore, si percuoterebbero su di
noi.
Viaggiare attraverso i tunnel

A proposito dei buchi neri, quanto si è detto di questi fantomatici oggetti,
sia attraverso le testate scientifiche che quelle fantascientifiche, queste
ultime già proponevano l’idea che un buco nero potesse essere utilizzato
come porte spazio-temporali. Negli ultimi anni, molti fisici del settore
alcuni anche di fama mondiale, hanno descritto in modo preciso ciò che la
teoria della relatività generale, dice sulla possibilità dei viaggi nel
tempo utilizzando questi oggetti.
I buchi neri possiedono la capacità, a seconda del tipo, di viaggiare
attraverso il tempo in quello che gli esperti chiamano anelli chiusi e non,
oltre a quella di metterci in contatto con possibili universi paralleli.
Facciamo anche qui un piccolo esempio senza dilungarci troppo tanto per
capirci qualcosa.
Abbiamo detto che utilizzando certi buchi neri è possibile viaggiare avanti
e indietro nel tempo. Ammettiamo che un coraggioso astronauta si tuffi
all’interno di uno di questi oggetti (escludiamo qui gli effetti fisici di
marea che si hanno cadendoci dentro però diciamo anche che più un buco nero
è piccolo e più sarà forte la sua gravità e le forze mareali, perciò di
conseguenza è molto meglio trovarsi davanti ad un buco gigante),
l’astronauta dopo un breve viaggio verrà catapultato verso l’esterno da una
controparte del buco nero che invece di attrarre respinge, arrivando nello
stesso spazio ma in un tempo completamente diverso è possibile che viaggi
nel passato. Provate ora a prendere un semplice foglio di carta, anche
formato A4 va benissimo. Ora disegnate due cerchi sulla parte superiore ed
inferiore del foglio, Questi saranno le nostre porte di passaggio e uscita,
piegate ora il foglio in modo che i due cerchi si pongano uno di fronte
all’altro, in questo modo avete appena creato una piccola configurazione del
nostro universo in un’area molto ristretta, in mezzo ai due buchi neri
immaginate che ci sia un tunnel che li tiene in contatto. Adesso ancora una
volta provate ad immaginare che un’ipotetica astronave parta dal cerchio "A"
per arrivare al cerchio "B" facendo il giro del foglio e che una seconda
invece attraversi il tunnel. Quello che noterete è semplicemente che la
seconda nave spaziale arriverà prima della nave che fa il giro, praticamente
arriverà nel suo passato. Se essa dovesse rituffarsi in un altro buco nero
potrebbe addirittura riscaturire nel suo stesso passato e vedere le due
astronavi che iniziano il loro viaggio.
Questo è un altro modo di viaggiare attraverso il tempo utilizzando macchine
naturali; la fisica che spiega e controlla le nostre leggi naturali non lo
vieta.
Ammettiamo che una generazione futura riesca a costruire un marchingegno per
viaggiare attraverso il tempo senza l’ausilio di macchine naturali,
d’altronde molti scienziati moderni come Frank Tripler e Paul Devies hanno
descritto come sia possibile realizzare una macchina che permetta di fare un
viaggio simile. Davies, addirittura, pone un progetto realizzabile anche ai
giorni nostri.
Ma vediamo in modo un po’ generico come possa avvenire la costruzione di
queste due macchine.
La macchina del tempo di Tipler
Frank Tipler, a cui venne l'idea eccezionale di usare una massa ridotta,
oggi lavora alla Tulane University, a New Orleans. È un fisico-matematico
poco ortodosso, che oltre a calcolare come costruire la macchina del tempo,
è molto interessato a sapere se esistono altre forme di vita intelligente
nell'universo oltre la nostra.
Egli sostiene che sarebbe così semplice per una civiltà poco più avanzata
della nostra colonizzare l'intero universo, che il fatto che non notiamo
alcuna sua presenza nel nostro giardino astronomico, il sistema solare, sia
la prova che siamo la civiltà più avanzata del cosmo.
Nel 1980 Tipler espose le sue idee sul viaggio nel tempo sulla rivista "New
Scientist" per cui tuttora lavora. Ancora oggi egli assicura che i suoi
calcoli degli anni '70 sono ancora validi. La sua descrizione matematica di
una macchina del tempo venne pubblicata nel 1974 sulle pagine della rivista
"Physical Review D", col titolo "Rotating cylinders and the possibility of
global causality violation" (cilindri in rotazione e la possibilità di
violazione globale della causalità).
Per noi "violazione globale della causalità" significa semplicemente
"viaggio nel tempo".
Quando un suo collega chiese a Tipler se ritenesse possibile il viaggio nel
tempo, egli lo rassicurò che nella relatività generale classica esisteva la
possibilità di violare la causalità. Il metodo sistematico ed esauriente con
cui egli è giunto a questa conclusione offre una base solida alle sue
ulteriori speculazioni sul viaggio nel tempo.
Tipler scandì il suo progetto matematico di una macchina del tempo in tre
fasi.
Per prima cosa egli si domandò se le equazioni della relatività
permettessero l'esistenza di viaggi attraverso lo spazio-tempo in modo che,
dopo aver viaggiato indietro nel tempo per parte del tragitto, si potesse
tornare al punto di partenza.
Sappiamo già che la risposta è affermativa: Godel lo dimostrò nel 1949 e
inoltre ci sono altri esempi di soluzioni alle equazioni di Einstein che
permettono i CTL.
Infatti Brandon Carter dimostrò nel 1968 che la soluzione di Kerr delle
equazioni di Einstein, che descrive lo spazio-tempo in prossimità di un buco
nero in rotazione, contiene anch'essa anelli chiusi di tipo temporale quando
la rotazione è molto rapida.
Tipler conosceva questo lavoro ma, essendo un tipo cauto, dimostrò con sua
grande soddisfazione che i CTL sono permessi dalla relatività generale.
Poi Tipler si domandò se fosse possibile che nell'universo si verificassero
spontaneamente condizioni che permettessero di viaggiare in anelli chiusi di
tipo temporale. La risposta fu nuovamente affermativa.
Infine egli si chiese se fosse possibile, almeno in teoria, creare
artificialmente queste condizioni e costruire così una macchina del tempo
efficace. Ancora una volta la risposta fu affermativa.
L'elemento principale dei calcoli di Tipler è la rotazione.
Tipler scoprì che una macchina del tempo (naturale o artificiale), del
genere sopra descritto, non può essere creata con materia ordinaria in
condizioni ordinarie: per ottenere cammini chiusi di tipo tempo occorrono
singolarità nude in rotazione.
Abbiamo visto che la natura non esclude l'esistenza di queste singolarità,
in quanto si possono formare quando i buchi neri esplodono o quando
aggregati non sferici di materia collassano a causa della forza di gravità;
in entrambi i casi sarebbe sorprendente se le singolarità nude finali non
ruotassero.
Ma è di gran lunga più interessante la descrizione che Tipler fa di una
macchina del tempo artificiale.
Il modo in cui l'inclinazione dei coni di luce permette di viaggiare nel
tempo può essere illustrato da un diagramma di Minkowsky. In questa versione
sono rappresentate due dimensioni dello spazio (x e y) e il flusso del tempo
(diretto come al solito verso l'alto). Si notano effetti interessanti
osservando i coni di luce posti sulle circonferenze che si trovano a diverse
distanze dalla singolarità. Lontano dalla singolarità, dove il campo
gravitazionale è debole, i coni di luce si aprono verso il futuro nel modo
caratteristico dello spazio-tempo piatto. Ma più ci si approssima alla
singolarità, più i coni si inclinano lungo la sua direzione di rotazione.
Per un osservatore che si trovasse vicino ad essa, tutto apparirebbe
perfettamente normale e per lui sarebbero ancora valide, ad esempio, le
leggi della relatività speciale che confinano la velocità al di sotto di
quella della luce. Ma per un secondo osservatore, che si trovi lontano dal
primo, nello spazio-tempo piatto, e che guardi gli eventi che accadono nella
regione dello spazio-tempo distorto, i ruoli dello spazio e del tempo di
quella zona iniziano a scambiarsi. Il tempo comincia ad avvolgersi attorno
al corpo centrale. Si entra nella fase critica quando l'inclinazione dei
coni supera i 45°. Poiché la metà dell'angolo compreso tra le generatrici
del cono è proprio 45°, è questo il valore in corrispondenza del quale i
coni di luce futuri si inclinano tanto da superare il piano "xy" che
rappresenta tutto lo spazio. Secondo l'osservatore che si trova nelle
regioni di campo debole, parte del cono di luce futuro ora si trova nel
passato.
Ricordatevi che un viaggiatore dello spazio può, in linea di principio,
spostarsi liberamente entro il cono di luce futuro.
In questa situazione estrema di inclinazione dei coni il viaggiatore può
scegliere di seguire un percorso che all'osservatore esterno appare
unicamente come un cerchio nello spazio, senza che vi sia alcun movimento
nel tempo!
In un certo senso quel viaggiatore sarà in tutti i punti della sua orbita
nello stesso momento. Se decidesse poi di seguire con la sua nave spaziale
una rotta diretta al di sotto del piano "xy", potrebbe viaggiare lungo una
traiettoria a spirale attorno all'asse verticale e tornare gradualmente
indietro nel tempo. Ad ogni giro la nave spaziale tornerebbe nello stesso
luogo, ma in tempi sempre più remoti.
Poi, scegliendo opportunamente l'orbita, il viaggiatore potrebbe seguire una
traiettoria elicoidale analoga e andare avanti nel tempo, tornando al
futuro.
Tipler lo spiega nel modo seguente:
Un esploratore potrebbe iniziare il suo viaggio in una zona che ha campo
debole - magari vicino alla Terra -, arrivare sino alla regione in cui si
trovano i coni di luce inclinati, navigare nella direzione negativa del
tempo e infine tornare da dove è partito, senza mai lasciare la regione
delimitata dal suo cono di luce futuro.
Se questo esploratore viaggiasse sufficientemente lontano nella direzione -t
mentre si trova nella regione dove c'è campo intenso, potrebbe tornare sulla
Terra prima della data della partenza e spingersi nel passato del nostro
pianeta fino a dove volesse. Qui si tratta di un autentico viaggio
temporale.
In verità anche se esistesse una macchina del tempo di questo tipo non
sarebbe possibile tornare indietro nel nostro passato quando si desidera.
Tutti gli effetti che ho descritto, che presuppongono l'inclinazione dei
coni di luce, si verificano soltanto nella regione di spazio-tempo futuro a
partire dal punto in cui viene creata la macchina del tempo (artificiale o
naturale). Con questa macchina del tempo si potrebbe esplorare tutto lo
spazio-tempo futuro; ma sarebbe impossibile tornare indietro nel passato
oltre il momento in cui è "nata" la macchina stessa.
Ciò significa che se un domani la costruiremo, non potremmo sfruttarla per
capire ad esempio come gli antichi egiziani costruivano le piramidi; questo
uso sarebbe infatti possibile solo se già allora fosse esistita una macchina
del tempo e se oggi fossimo abbastanza fortunati da riuscire a trovarla e a
utilizzarla vantaggiosamente.
Alcuni fanatici del viaggio temporale pensano che questa sia la ragione per
cui non siamo stati ancora visitati da viaggiatori del tempo; se fino ad
oggi tali visite non ci sono state è perché la macchina del tempo non è
ancora stata inventata!
Non è vero, come sostengono gli scettici, che il viaggio nel tempo è
impossibile!
Tuttavia anche i più ottimisti sono abbastanza delusi dal fatto che non ci
sia alcuna possibilità per ora di costruire la macchina del tempo e di
usarla per saltare in epoche passate alla ricerca di avvenimenti
interessanti della storia dell'umanità.
Per un altro verso, però, la macchina del tempo di Tipler ha un grande
vantaggio. Basta che essa esista un solo istante perché si possa esplorare
tutto il futuro; infatti i cammini chiusi di tipo tempo si estendono
nell'infinito futuro dal momento in cui viene creata la macchina, anche se
io ritengo che sia più facile viaggiare all'indietro nel tempo, cioè in un
tempo che esiste già che viaggiare in avanti nel tempo in un futuro che deve
ancora esistere. Sarebbe un peccato sapere che la nostra storia nel futuro è
già scritta da qualche parte.
Ma la domanda di fondo rimane: come si potrebbe costruire questa macchina?
Il caso più fortuito, almeno in teoria, è quello di trovare un corpo molto
compatto in rotazione prodotto spontaneamente dal nostro Universo e di
aumentarne la velocità angolare fino a creare attorno ad esso anelli chiusi
di tipo temporale.
Consideriamo un corpo che fa al caso nostro: una stella di neutroni.
La stella di neutroni è l'oggetto celeste più compatto e denso tra quelli
conosciuti; a volte, inoltre, ruota molto velocemente. Si conosce una pulsar
che ruota attorno al proprio asse una volta ogni millisecondo e mezzo.
Questo valore è molto prossimo alla velocità angolare a cui, secondo i
calcoli di Tipler, si forma una macchina del tempo naturale.
Tipler dice che se un cilindro massivo ruota con velocità sufficiente, al
suo centro si forma una singolarità nuda a cui sono collegati anelli chiusi
di tipo temporale. Il cilindro dovrebbe avere un'altezza di 100 chilometri e
un diametro non superiore ai 10-20 chilometri, contenere almeno la massa del
Sole ed avere la densità di una stella di neutroni; esso dovrebbe inoltre
ruotare su se stesso due volte al millisecondo (solo tre volte più veloce
della pulsar sopra menzionata).
In pratica, se prendessimo dieci stelle di neutroni, le congiungessimo polo
a polo e le imprimessimo una rotazione sufficiente, otterremo la macchina
del tempo di Tipler.
Naturalmente questa opera di ingegneria cosmica presenta problemi enormi,
non ultimo quello di trovare dieci stelle di neutroni. Inoltre il bordo del
cilindro dovrebbe ruotare a una velocità pari alla metà della velocità della
luce; l'energia occorrente per produrre l'elevato momento angolare sarebbe
quasi pari alla massa-energia (mc2) del cilindro a riposo.
Secondo Tipler questa energia è talmente grande che "la forza centrifuga
distruggerebbe il corpo in rotazione". E mentre il cilindro cerca di
"esplodere" in una direzione, esso tenta di collassare nell'altra, lungo la
sua lunghezza.
e dieci stelle di neutroni unite tra loro collasserebbero rapidamente in un
buco nero a causa della forza di attrazione gravitazionale, a meno che
qualche campo di energia più intenso di qualunque altro a noi noto non
mantenesse rigido il cilindro.
Il progetto sembra quasi irrealizzabile; ma ricordate che basta che la
singolarità si formi per un solo attimo per creare anelli chiusi di tipo
temporale che, da quel punto in poi, permetterebbero di viaggiare nel tempo.
Tipler sembra ci dica, come molti relativisti prima di lui, che il viaggio
nel tempo è di fatto possibile a livello teorico, ma presenta delle
difficoltà di realizzazione enormi, che potrebbero essere addirittura
insormontabili.
Ciò nonostante, l'esistenza delle pulsar-millisecondo mi sembra affascinante
e curiosa, ed è un classico esempio di un obiettivo "così lontano, eppur
cosi vicino". Questi oggetti celesti fanno parte anche loro di quella
categoria di macchine del tempo naturali, tanto che è difficile resistere
alla tentazione di immaginare che la natura potrebbe averle già prodotte,
superando i problemi che ai nostri ingegneri apparirebbero troppo difficili.
Sembra più probabile che i nostri discendenti scopriranno una macchina del
tempo preesistente (col vantaggio che potranno allora sfruttarla per andare
indietro nella storia umana) invece di costruirne una con le proprie forze.
La macchina del tempo di Davies
A differenza delle macchine del tempo di romanzi e film, quella
di Paul Davies non si sposta nel tempo, ma modifica la struttura
dell'universo per costruire un percorso chiuso nello spazio.
Crea un wormhole artificiale che consente al viaggiatore di
andare nel passato e tornare indietro. E può essere realizzata
con le tecnologie già oggi disponibili.
Il primo strumento necessario per realizzare un wormhole
artificiale è un collisore, cioè un acceleratore di particelle.
Queste macchine permettono di ricreare le condizioni
dell'universo a circa un micro-secondo dopo il Big Bang, quando
la temperatura era di dieci trilioni di gradi e l'universo era
in uno stato definito plasma di quark e gluoni (particelle
subatomiche).
Proprio da una bolla di questa materia ad altissima energia si
estraggono i wormhole "virtuali".
Questi però compaiono solo per tempi brevissimi, per poi
scomparire nel vuoto che si trova all'interno degli
acceleratori.
Il passo successivo è trasformare i wormhole virtuali in reali,
iniettando l'energia sufficiente per evitare che riscompaiano. È
un fenomeno noto della fisica, per esempio si utilizza nella
trasmissione di onde radio. Intorno a un elettrone girano fotoni
virtuali, formando il campo elettrico. Se si accelera
l'elettrone, facendolo passare in un filo, i fotoni virtuali
acquistano energia e si trasformano in fotoni reali
allontanandosi dal filo sotto forma di onde radio. Tuttavia,
l'energia del plasma di quark e gluoni non basta per raggiungere
le temperature richieste per trasformare questa "schiuma"
spazio-temporale in vero wormhole.
II secondo strumento per fabbricare la macchina del tempo di
Davies è un dispositivo dl implosione che dà alla bolla di quark
e gluoni l'energia necessaria per comprimerla di un fattore pari
a un miliardo di miliardi. Questo per elevarne la temperatura
consentendo la trasformazione della bolla in un embrione di
wormhole. La difficoltà non è nella quantità di energia
necessaria (circa dieci miliardi di joule, la produzione di una
centrale elettrica in qualche secondo), quanto nella
concentrazione dell'energia su dimensioni così piccole.
Per portare il wormhole dallo stato embrionale a dimensioni
utili occorre utilizzare un dilatatore, che ne accresca le
dimensioni e lo mantenga aperto per consentire al temponauta di
passarvi senza problemi.
Per fare questo Paul Davies ipotizza di servirsi
dell'antigravità, una forza repulsiva che può essere prodotta
dal cosiddetto "effetto Casimir". Due piastre conduttrici
variano i campi elettromagnetici dello spazio, creando una forza
repulsiva, l’antigravità appunto.
L'ultima fase consiste nel trasformare il wormhole, ormai
portato alla taglia giusta, in una macchina del tempo. E cioè
stabilire una differenza temporale permanente tra le sue
estremità.
II compito è affidato al differenziatore e la tecnica suggerita
è la dilatazione temporale che si osserva nell'effetto dei
gemelli.
Ancora una volta si ricorre a un acceleratore di particelle, in
questo caso per far circolare una delle estremità del cunicolo a
velocità prossime a quella della luce, per un periodo
sufficientemente lungo da provocare una discrepanza temporale
fra le due estremità.
Così si può viaggiare indietro nel tempo. La macchina del tempo
è pronta.
Bisogna ancora risolvere qualche problema tecnico, ma esiste un
progetto da seguire.
Una volta costruita una simile macchina, qualsiasi sia la sua
tecnologia, i crononauti possono raggiungere qualsiasi epoca del
pianeta.
Il perché delle loro visite attraverso il tempo, può essere
spiegato da molte ipotesi, la più semplice è quella dettata
dalla curiosità e conoscenza storica. Con un marchingegno simile
si potrebbero controllare alcuni fatti storici importanti.
Presunti alieni

Tuttavia, l’ipotesi più affascinante e che soprattutto sembri
rispecchiare i dati osservati, come le continue presenze nel
passato, le varie mutilazioni sugli animali e i casi di
abduction, fanno pensare che questa ipotesi sia la più valida, e
qui ne vediamo il perché.
Se ci guardiamo attorno specialmente in questi ultimi anni, ci
accorgiamo che qualcosa sta cambiando, voi vi chiederete cosa
stia cambiando?
Provate a pensarci, se non l’avete ancora capito è il clima. Si
proprio il clima, è ormai comune il modo di pensare e dire che
non esistono più le mezze stagioni e questo e del tutto vero,
soprattutto da qualche anno dove ne vediamo solo due l’inverno e
l’estate, dalle quali notiamo estati sempre più torride e
secche, ed inverni sempre più tiepidi, badate che le piogge che
cadono, i vari tornadi e nubifragi non bastano a rimpiazzare le
perdite d’acqua globali. Come si vede nelle cosiddette zone
temperate del pianeta accade quello descritto sopra nelle zone
tropicali, vi è un aumento delle temperature e umidità; nelle
zone polari anche qui notiamo un aumento delle temperature e di
conseguenza lo scioglimento dei ghiacci. La terra sembra
destinata a diventare quasi un deserto.
Ammettiamo che le cose vadano avanti cosi per un periodo di
tempo di un migliaio d’anni forse anche molto meno, come
apparirebbe il pianeta?
Con molta probabilità come detto prima un deserto dalle
temperature elevate e dalla luce intensa quest’ultima data
dall’enorme effetto serra che vi è; come vi apparirebbe la vita
in un pianeta simile?
L’uomo riuscirebbe ad adattarsi e a sopravvivere in condizioni
simili? Probabilmente sì, l’essere umano ha grandi capacità di
adattamento.
Con molta probabilità per adattarsi ad un simile cambiamento,
anche la fisiologia a livello molecolare cambia. Provate a
pensare, che il nostro corpo riesce ad essere perfettamente
efficiente ad una temperatura esterna di 25°C e si adatta a
temperature limiti di -40 +50°C; ma se la media di questa nuova
Terra aumentasse a -50 +60°C con punte limiti di +100°C, quali
esseri sopravvivrebbero bene?
La risposta è gli insetti.
Le descrizioni di base di un presunto alieno, raffigurano spesso
un essere piuttosto minuto e con aspetto insettiforme. Proviamo
ora di eseguire una descrizione di questo nuovo essere per
vedere se risulta compatibile con la Terra del futuro. Il
presunto alieno, mostra un corpo piuttosto esile, adatto ad
assorbire meno calore visto la ridotta superficie, la stessa
cosa varrebbe se avesse una pelle grigiastra, un cranio di
grandi dimensioni. Ovviamente le capacità intellettive sono
superiori con funzioni cerebrali per ora solo teoriche, tipo la
comunicazione telepatica, grandi occhi scuri come quelli degli
insetti contro la grande intensità luminosa oppure perché vedono
altre bande della luce. Comunque un essere perfetto per poter
vivere in quelle condizioni.
Il perchè delle visite

Una spiegazione logica al perché delle visite potrebbe essere
data da un solo presupposto: quello di sopravvivere.
Ammettiamo ancora una volta che una possibile civiltà evoluta
abitante sul nostro pianeta ma nel nostro futuro, per
sopravvivere a certi mutamenti climatici sia ricorsa alla
genetica, per portare cambiamenti fisici obbligati sia
nell’aspetto che di carattere riproduttivo. In poche parole,
grazie alle tecnologie genetiche, questa nuova razza vivrebbe
più allungo ma non potrebbe riprodursi e l’unico modo di
procreare la specie rimane la clonazione forse anche allora con
tutti i suoi rischi che conosciamo oggi, portando questa specie
sull’orlo dell’estinzione.
Dunque questi viaggi a ritroso nel tempo, potrebbero servire per
studiare il vecchio prototipo di essere umano cioè noi e come
esso si riproduca. La stessa cosa vale per gli animali, in modo
da salvare la propria specie.
Oppure lo scopo è quello di instaurare una qualche forma di
contatto per poterci mettere in guardia su cosa ci aspetta nel
futuro se andiamo avanti di questo passo, in modo da poter
evitare il disastro ecologico che ci aspetta, siamo ancora in
tempo per cambiarlo.
Tutto ciò, fa sicuramente pensare a una mente ricca di fantasia,
ma vi ricordo che i viaggi nel tempo sono possibili
scientificamente, basta trovare la tecnologia giusta, forse
Davies l'ha già trovata, e se ci pensate forse noi viviamo in un
presente nostro che potrebbe essere il passato di un altro
presente e vivere senza renderci conto del resto.
Cesare, Napoleone, Hitler e altri che sono personaggi del nostro
passato, ma uomini del loro presente, in fondo vivono ancora
nelle pieghe del tempo. Vi ricordo che lo spazio e il tempo sono
fortemente connessi tra loro, in alcune situazioni lo spazio
diviene tempo e viceversa.
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