Romagnoli Stefano
Ind. Riferimento:
Via Ricasoli 36
53047 Sarteano (Si)
e,p.c.
e,p.c.
e,p.c.
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DATA: 19-08-2005 Documento di 5 Pag. < Correlato da n 1 allegati. >
OGGETTO: Sollecito dei riconoscimenti per le scoperte fortuite avvenute nel
1995:
Avendo rispettato tutte le normative di legge riguardanti “Beni Culturali”, (Questo lo ha decretato la procura della Repubblica il 20-09-95 con regolare archiviazione del caso –allegato-);
Avendo fornito indicazioni precise dei punti di scavo, in presenza di inconfutabili testimoni, (Si allega la documentazione inerente il sopralluogo avvenuto il località Pianacce);
Nonostante gli esatti punti da noi indicati, abbiano dato alla luce (durante gli ultimi scavi), alcune importantissime strutture sotterranee:
Ancora ad oggi, dopo il nostro esposto del 1995 (allegato in copia), non abbiamo ricevuto i nostri dovuti riconoscimenti.
Si vuol far notare (in oltre) a codeste Spettabili Sedi che:
i quotidiani; i portali archeologici; gli archeologi; i giornalisti; parecchie università, e professori; e presto anche le televisioni, ci stanno già riconoscendo il titolo di “Scopritori” delle sepolture in questione, e quindi, non avendo percepito a tale merito nessun tipo di smentita, ci pare ovvio che la nostra vicenda abbia di conseguenza un imminente bisogno del suo meritato “lieto fine”.
Ultimamente ad ogni nostro tentativo di rivalsa (in oltre), ci viene quasi sempre recapitata “a noi ed ad altre sedi e,p.c. ” una raccomandata contenete usualmente questa frase:<< Dott. Mario Iozzo: I Sigg. De leso, Pellegrini e Romagnoli hanno utilizzato un carta catastale in scala 1:50.000 del territorio comunale di Sarteano e vi hanno semplicemente tracciato dei circoli che delimitano (tra l'altro in maniera approssimativa e il più delle volte anche parzialmente errata e incompleta) alcune aree archeologiche. Ora, senza considerare che il numero delle aree archeologiche documentate nel territorio di Sarteano è ben superiore a quello segnalato, si tratta di aree già note (grazie ad una cospicua messe di dati, di evidenze, di esperienza e di lavori condotti!) da svariati decenni, in qualche caso da secoli. Pertanto, sia pure apprezzando l'encomiabile tentativo dei Sigg. sunnominati, non vi è spazio, nella normativa vigente, per eventuali premi di rinvenimento, e neppure per la semplice rivendicazioni della scoperta del sito archeologico.>>
Tutti sappiamo che Sarteano è circondato da siti Archeologici, che tutti già conoscevano, ma noi abbiamo individuato “scoperto casualmente”, dei “monumenti sepolti” (tombe), e delle suddette individuazioni esiste agli atti una copiosa documentazione, oltre alle mappe, disegni, ecc, inviate (varie volte) con raccomandate a tutti gli uffici competenti nell’arco di questi dieci anni.
Anche la Procura della Repubblica di Montepulciano, inviò a suo tempo (a tutte le sedi di competenza), un documento ufficiale, alla fine delle indagini e dei sopralluoghi, il quale conteneva la seguente frase: << in relazione al punto in cui gli esponenti indicano la probabile sepoltura del Re Porsenna (ove potrebbe essere effettuata una ricognizione aereo fotogrammetrica, altra con “Georadar” che permette l’individuazione di spazi vuoti sotterranei, a loro volta indagabili con il c.d. “OCCHIO DI MINOSSE”) tale compito – estraneo alle specifiche competenze dell’ ufficio di Procura è demandato al Ministero per i Beni Culturali ed alla Sovrintendenza Archeologica di FIRENZE uniche Autorità Amministrative competenti a promuovere e svolgere tutte le indagini, ricerche, scavo nella materia “de qua” in base alle attribuzioni, poteri e doveri loro riconosciuti e riservati dalle leggi vigenti.>>
Ciò premesso, il contenuto della presente, da valere ad ogni effetto di legge, costituisce, da un canto, formale richiesta di sollecito, affinché le autorità destinatarie della comunicazione, ciascuna per quanto di competenza, provvedano ad emanare i “nulla osta”, ed i (legittimi) “riconoscimenti” nei nostri confronti, e dall’altro, quale formale richiesta e messa in mora di pretendere ed ottenere il compenso previsto per legge in caso di “Scoperta Fortuita” di beni ed oggetti di grande interesse artistico ed archeologico, sia mobili che immobili, divenuti “ritrovamenti” dopo gli scavi intrapresi in tali località in questione.
E nella fattispecie, per tutto quanto sarà rinvenuto << nei sepolcri da noi scoperti, e successivamente segnalati con esattezza, durante il corso dei sopralluoghi ufficiali ai quali partecipò anche l’Ispettore Onorario Archeologico di zona , con particolare riferimento alla “tomba di Re Porsenna” (ancora non venuta alla luce) >> indennità e compenso che con la presente formalmente si richiede, (per l’ennesima volta) oltre al riconoscimento ufficiale, quali autori, delle importanti scoperte, di immenso interesse storico, artistico ed archeologico e scientifico.
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Giancarlo pellegrini
Stefano Romagnoli
De ieso Vito
Ù
Allegato 1° “esposto inviato nel 1995 a seguito delle scoperte fortuite”
A Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00137 ROMA
On. le Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali
In persona del Ministro “pro tempore”
Via del Collegio Romano n. 27
00186 ROMA
On. le Giunta Regionale Toscana
In persona del Presidente “pro tempore”
Via Cavour n. 18
50100 FIRENZE
On. le Sovrintendenza Beni Archeologici della Regione Toscana
In persona del Sovrintendente “pro tempore”
Via della Pergola n. 65
50121 FIRENZE
On. le Sovrintendenza Beni Artistici e Storici – Siena
In persona del Sovrintendente “pro tempore”
Via del Capitano n. 1
56100 SIENA
Alla Procura della Repubblica del Tribunale di Montepulciano
53045 MONTEPULCIANO
Al Comune di Sarteano
In persona del Sindaco “pro tempore”
Casa Comunale
53047 Sarteano (SI)
Al Comando Stazione Carabinieri di Sarteano (SI)
In persona del Comandante “pro tempore”
Viale Europa
53047 Sarteano (SI)
All’ANSA – Agenzia Stampa
Via Della Dataria n. 94
00187 ROMA
All’ ADN KRONOS – Agenzia Stampa
Via di Ripetta n. 73
00186 ROMA
Con la presente, al fine di evitare false strumentalizzazioni ovvero abusi da parte di terzi speculatori ci corre l’obbligo di segnalare e rendere noto alle Autorità destinatarie di questo scritto, i risultati di una nostra indagine effettuata nel territorio del Comune di Sarteano, prov. Di Siena, a seguito della quale in maniera del tutto casuale e fortuita abbiamo individuato l’esistenza di una importante necropoli, e quasi sicuramente la Tomba di Porsenna, il mitico Re Etrusco.
Veruna migliore intelligenza del susseguirsi degli avvenimenti, riteniamo opportuno premettere quanto espresso.
Lo scrivente, Romagnoli Stefano, unitamente agli amici Vito De Ieso e Giancarlo Pellegrini, tutti appassionati storici con particolare riferimento alla civiltà Etrusca, nelle ore libere da impegni di lavoro, si sono dedicati allo studio dei costumi, delle tradizioni e degli usi della gente di Sarteano, esaminando all’uopo il territorio, interrogando gli anziani, ascoltando le leggende che si tramandano di generazione in generazione ed addirittura redigendo una mappa topografica del territorio di Sarteano.
In particolare,i sottoscritti attraverso le testimonianze raccolte, i documenti acquisiti e le proprie conoscenze, quali appassionati studiosi della cultura Etrusca, sono pervenuti alla scoperta di una vasta necropoli, individuando innumerevoli tombe Etrusche ancora non violate e soprattutto ricostruendo il percorso, cosiddetta Via Inferi, attraverso la quale si perviene ad una tomba che gli scriventi ritengono sia quella del Re Porsenna.
Più precisamente. Dalla mappa tracciata e che in copia si allega, sono elencate le zone ed il nome delle località in cui si trovano le tombe individuate ed attraverso le quali si perviene alla tomba di Porsenna ubicata nella postazione tracciata n. 8 a circa tre metri a sinistra con le spalle rivolte a sud della conosciuta tomba di famiglia si S. Giuseppino, profanata nel dopoguerra.
Esse corrispondono: n. 1, località Sarteano; n. 2, località Solaia; n. 3, località Colombara; n. 4, località S. Leonardo; n. 5, località La Casella; n. 6, località Podere Le Tombe; n. 7 località Bossitelli; n. 8, Località Castolaiola (ove dovrebbe trovarsi la tomba del Re Porsenna); n. 9, località Il Poggione; n. 10, Località la Cava; n. 11, Località Beccafumo; n. 12, Località Fonte Galgana; n. 13, Località Solaia Bassa; n. 14, località Poggio del Gallo.
Ciò premesso, il contenuto della presente, da valere ad ogni effetto di legge, costituisce, da un canto, formale denunzia dei beni rinvenuti, affinché le autorità destinatarie della comunicazione, ciascuna per quanto di competenza, provvedano ad ogni forma di custodia e tutela a salvaguardia degli stessi, stante il loro grande valore artistico ed archeologico, declinando ogni e qualsiasi responsabilità, e dall’altro, quale formale richiesta e messa in mora di pretendere ed ottenere il compenso previsto per legge in caso di rinvenimento di beni ed oggetti di grande interesse artistico ed archeologico, e nella fattispecie, per tutto quanto sarà rinvenuto, nelle 14 zone sopra indicate e nei sepolcri rinvenuti, con particolare riferimento alla tomba di Porsenna, indennità e compenso che con la presente formalmente si richiede, oltre al riconoscimento ufficiale, quali autori, dell’importante scoperta, di immenso interesse storico, artistico ed archeologico.
Per qualsiasi comunicazione in merito a quanto sopra evidenziato e richiesto abbiamo conferito ampio mandato allo Studio Legale Associato Vaccaio, con sede in Roma. Via G. Pierluigi Da Palestrina n. 63 , tel. 063222010 – 3219562.
Distinti ossequi
Giancarlo pellegrini
Stefano Romagnoli
De
ieso Vito
Per accettazione dell’incarico ed autentica delle firme:
Allegato 2° “Verbale di sopralluogo in località Pianacce a Sarteano”
Verbale di sopralluogo del 27.9.1995 4°:
Località Castolaiola Pianacce (oppure San Giuseppino, indicata nella cartina allegata all' esposto con il n° 8).
Acceduti in detta località abbiamo rilevato l'esistenza di un corridoio che
conduce ad una tomba a camera preceduta da due camere a nicchia sulla sinistra
del corridoio e da una a destra.
L'ispettore onorario Dr. Giulio Paolucci spiega che la tomba fu scavata dal
soprintendente all'antichità dell'etruria Dr. Maetzke nell'anno 1954 - 1956 ,
ritrovando due coppe etrusche a figure rosse, attribuite al pittore di Sarteano,
Nr. due coppe a vernice, ed un dado oltre ad altri frammenti ceramici non meglio
identificati.
Il suddetto materiale è conservato presso il museo archeologico di Firenze.
Gli
esponenti (noi tre) considerando che le tre camere a nicchia sono anomale,
ritengono che probabilmente dalla prima a sinistra si potesse accedere ad
un'altra tomba inviolata che ritengono essere niente poco dimeno che quella
attribuibile all' ARS Porsenna Re di Chiusi padrone indiscusso di tutto il
territorio Chianino , audace condottiero contro Roma così come dalle fonti.
All'uscita del corridoio gli esponenti indicano con l'indice più volte
fotografato l'esistenza del perimetro della tomba mausoleo, adducendo
come prova della loro ipotesi lo studio sistematico analitico della tradizione
orale che il luogo vedrebbe l'esistenza in quel di Sarteano della sepoltura in
oggetto esposta e visualizzata sul poggio dove la paesistica permette una
visione da Cortona verso Orvieto.
In oltre sempre per tradizione, gli esponenti dichiarano che sarebbe stata volontà del Re Porsenna essere sepolto in un luogo ove sia possibile vedere la sua città dall'alto e nello stesso tempo dominare il Mezzogiorno cioè Roma.
In
oltre asseriscono che il luogo o al luogo si perveniva attraverso una presunta
Via Degli Inferi.
Si da atto che vengono effettuate nr. sette fotografie contrassegnate con i
numeri 11-12-13-14-15-16-e 17.---/.