Primapagina 10-01-2004 |
La
millenaria storia etrusca si arricchisce di un nuovo e misterioso giallo,
ambientato insolitamente nel territorio Sarteanese e non nella più blasonata
città di Porsenna. Circa un mese fa, infatti, si sono conclusi i lavori di scavo
e restauro di una tomba del tutto particolare, dove è stato rinvenuto un
affascinante ciclo pittorico che abbellisce la camera funeraria di un nucleo
familiare aristocratico risalente a circa 2.400 anni fa. Il giallo legato a
questa scoperta è dovuto alla presenza di una figura femminile raffigurante un
demone dai capelli rossi, posta alla guida di un enorme quadriga trainata da
quattro leoni e quattro grifoni, raffigurante l'avvenuta consegna dell'anima del
defunto al mondo ultraterreno. "I personaggi finora conosciuti, con funzioni di
traghettatori di anime, erano Caron e Vanth, ma il primo è di sesso maschile, il
secondo se pur femminile, è sempre raffigurato con ali e serpenti sulle braccia.
Ci troviamo dunque, di fronte ad un personaggio assolutamente nuovo". Questo, è
quanto ha dichiarato Alessandra Minetti, direttrice del Museo di Sarteano a "II
Venerdì" di Repubblica che con un ampio servizio, ha voluto dare il giusto
risalto all'insolito ritrovamento. La scoperta ha posto inoltre un altro
quesito, ovvero, perché un simile tesoro era nascosto in una zona di aperta
campagna come la località delle Pianacce e non nella vicina Chiusi una delle più
potenti città Stato della dodecapoli etrusca? Come spiega il professor Adriano
Maggiani dell'Università di Venezia, "questa scoperta confermerebbe l'ipotesi
che alcune delle famiglie aristocratiche dell'etruria si facessero seppellire
nei loro possedimenti terrieri, lontano dalle città". Il ciclo pittorico si
compone, inoltre, di un dipinto raffigurante l'incontro tra padre e figlio
nell'aldilà e si conclude con l'immagine di un serpente tricorpore e di un
ippocampo realizzate entrambe con una tecnica pittorica anch'essa insolita e
quindi misteriosa. La tomba verrà aperta al pubblico a partire da maggio
prossimo. (Andrai Baffoni)