Le
mutilazioni animali sono un
fenomeno tristemente vecchio
di ormai parecchi anni, ma
dal 1960 in poi iniziarono a
farsi avanti rumori circa
ritrovamenti di corpi umani
mutilati in maniera analoga.
Da li iniziò una politica di
disinformazione mirata ad
insabbiare le prove su
questi casi. Gli
interrogativi su questo
fenomeno si sollevarono
ancora nel 1988, quando la
Skywatch International
pubblicò un breve testo che
si basava su un rapporto
segreto relativo alla morte
di Jonathan P.
Louette, un
sergente della Air Force
rapito nell'area di test
missilistici delle White
Sands nel marzo del 1976.
Secondo il rapporto, il suo
corpo nudo orribilmente
mutilato fu trovato tre
giorni dopo nel mezzo del
deserto: la lingua era stata
rimossa dalla parte
inferiore della mascella;
gli occhi rimossi;
l'apparato riproduttivo
tagliato fino al colon. Il
rapporto dell'autopsia
confermava che il sangue era
stato completamente drenato
dal corpo. L'anno dopo fu la
volta di un altro
ritrovamento, e così iniziò
una sorta di predisposizione
a reprimere l'intera storia.
Nel 1994 fu il caso di un
altro ritrovamento in Nuova
Zelanda, con il corpo
mutilato in modo analogo
agli altri.
Dall'esame esterno si
è potuto osservare:
-
Asportazione
dell'orecchio
esterno tramite
incisione obliqua,
con lo scavo delle
parti molli;
-
Rimozione
dell'orecchio
interno con segni di
reazione vitale;
-
Enucleazione di
entrambi i globi
oculari, con segni
di sangue dentro le
cavità.
Riassumendo,
si è osservata inoltre la
rimozione di entrambe le
aree orbitali, lo
svuotamento della cavità
della bocca, faringe, collo,
entrambe le ascelle, addome,
cavità pelvica, e l'area
sinistra e destra
dell'inguine. Il riferimento
alla reazione vitale
significa che la ferita fu
inflitta su di un corpo
vivo, non su di un cadavere.
Questa informazione
viene ripetuta in altre
parti del rapporto, per
esempio:
-
Entrambe le parti
ascellari esibiscono
un'interruzione
circolare (un buco),
del diametro di 4
cm, con i bordi
regolari e con lo
scavo delle parti
molli, con segni di
reazione vitale;
-
Assenza di organi
nella cavità pelvica
e addominale, a
causa della
rimozione di tutte
le viscere, con
segni di violenta
reazione vitale. I
segni più evidenti
di reazione vitale
sono gli ematomi
blu-nerastri
(formati
dall'effusione di
sangue sotto la
pelle) che si
possono chiaramente
vedere come una
maschera sotto gli
occhi, intorno alle
orecchie, sotto il
mento, e a forma di
rettangolo sotto il
buco vicino
all'ascella destra.
Attorno si possono
osservare buchi
simili con bordi
regolari chiaramente
visibili
nell'ombelico e nel
femore, vicino
all'area inguinale
sinistra, che sembra
siano stati prodotti
da uno strumento
tipo un "coltello da
torta".
Il bollettino
ufficiale di questo caso
dice che il corpo fu trovato
completamente sciolto,
disteso sul terreno umido,
senza segni che fosse stato
precedentemente incatenato o
legato. Non c'erano segni né
di lotta e neanche della
presenza di qualsiasi altra
persona nell'isola.
La
possibilità che un tale
scempio sia stato inflitto
su di una vittima viva,
probabilmente paralizzata,
riporta alla memoria la
storia dell'ufologa
Linda Moulton Howe,
circa un toro trovato
mutilato nel 1981 in
Colorado, con tracce
essiccate di essudazione che
gocciolavano giù lungo il
muso da entrambi gli occhi,
rimossi in una maniera tale
che sarebbe stata possibile
solo se fosse stato in
piedi. Ciò sta a significare
che chiunque abbia tagliato
i suoi occhi, rimosso la
lingua, le parti sessuali ed
il retto, abbia fatto il
tutto con l'animale ancora
vivo, paralizzato ed in
piedi sulle proprie zampe.
E adesso abbiamo anche
il rapporto ufficiale di una
persona che è stata
sottoposta allo stesso
trattamento mentre era
ancora viva. E' possibile
che fosse conscio durante la
mutilazione? La risposta che
dà l'autopsia è si.
Dopo l'apertura della
cavità cranica usando la
tecnica Griessinger è stato
trovato:
In conferma, la
conclusione dell'autopsia
dichiara esplicitamente la
causa della morte: "...emorragia
acuta in multipli
traumatismi. C'è una
componente di causa
mortis dalla
stimolazione del vago (che
implica l'arresto
cardio-respiratorio causato
da dolore estremo). La
vittima mostra ferite con
caratteristiche reazioni
vitali, c'è la componente
della tortura". Il probabile
modus operandi è di
incisioni in parti molli e
orifici naturali usando
strumenti aspiranti.
Le
viscere toraciche (non gli
organi addominali) erano
nella loro normale
ubicazione. A dispetto del
fatto che il sistema
vascolare è stato
praticamente prosciugato,
non ci sono segni di
emorragia nel corpo, o nel
luogo dove il corpo è stato
trovato. Un'altra stranezza
è la assurdità del fatto che
la vittima indossasse dei
pantaloncini - stranamente
senza una singola goccia di
sangue - quando fu trovato,
quindi chiunque abbia
commesso il crimine rimise i
pantaloncini nel corpo dopo
la carneficina. Un'altra
cosa che confuse parecchio è
in che modo una tale massa
muscolare e i nodi linfatici
possono essere stati rimossi
da buchi così piccoli senza
strappare via il tessuto
connettivo che aderisce alla
pelle.
Comunque sia questi
sono tutti dettagli
irrilevanti comparati - in
questo caso - alla
impossibilità di negare la
realtà della mutilazione
stessa. Abbiamo un corpo che
è stato esaminato da
professionisti che avranno
certamente riconosciuto la
differenza tra ferite
inflitte da animali, e tagli
prodotti artificialmente da
strumenti. Lungo tutto il
rapporto dell'autopsia è
infatti chiaramente
descritta l'artificialità e
la deliberazione chirurgica
delle incisioni.
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