IL mausoleo del Re Porsenna. (Romagnoli Stefano)

Una costruzione alla quale la tradizione attribuiva dimensioni considerevoli: una base quadrata di 300 piedi di lato per un’altezza totale di 600  piedi, cioè in misure moderne: 88,8 m su 177,6 mq- cifre che sembrano troppo elevate per i mezzi tecnici dell’epoca.
Rimane comunque un punto della descrizione del monumento che sembra importante, mentre è più o meno sempre stato trascurato dai “ricostruttori”: tutti si sforzano di ritrovare la disposizione delle piramidi su parecchi livelli, con piattaforme che le collegano e gli accessori, dischi o gugliette, che le sormontano, ma ben pochi si preoccupano dell’ interiore della base stessa del monumento, del cosiddetto labirinto che avrebbe contenuto e che giustificherebbe il nome dato all’insieme.

Esistono parecchi tipi di disegni, e ricostruzioni fatte da parecchi Architetti e ricercatori, i quali si dedicarono alle letture Varroniane e di Plinio Il Vecchio, per poi dopo, tentare l'impresa della Ricostruzione.

Ben pochi invece tentarono con successo, la localizzazione del Mausoleo, furono in passato ipotizzate varie località nell'area dell'agro Chiusino, ma mai nessuno aveva individuato la locazione esatta del Mausoleo del Re Porsenna.

Le indicazioni infatti sono ingannevoli, e parecchie deviazioni sono dovute anche alla errata interpretazione del Latini Antico.

Namque et Italicum dici convenit, quem fecit sibi Porsina, rex Etruriae, sepulchri causa, simul ut externorum regum vanitas quoque Italis superetur. sed cum excedat omnia fabulositas, utemur ipsius M. Varronis in expositione ea verbis: Sepultus sub urbe Clusio, in quo loco monimentum reliquit lapide quadrato quadratum, singula latera pedum tricenum, alta quinquagenum. in qua basi quadrata intus labyrinthum inextricabile, quo si quis introierit sine glomere lini, exitum invenire nequeat.

Supra id quadratum pyramides stant quinque, quattuor in angulis et in medio una, imae latae pedum quinum septuagenum, altae centenum quinquagenum, ita fastigatae, ut in summo orbis aeneus et petasus unus omnibus sit inpositus, ex quo pendeant exapta catenis tintinabula, quae vento agitata longe sonitus referant, ut Dodonae olim factum.

Supra quem orbem quattuor pyramides insuper singulae stant altae pedum centenum. supra quas uno solo quinque pyramides. quarum altitudinem Varronem puduit adicere; fabulae Etruscae tradunt eandem fuisse quam totius operis ad eas, vesana dementia, quaesisse gloriam inpendio nulli profuturo, praeterea fatigasse regni vires, ut tamen laus maior artificis esset.

La descrizione varroniana , "... Sepultus sub urbe Clusio ... ", ci indica una posizione geografica che va interpretata dalla cultura contemporanea, ma come se ci trovassimo a quei tempi.
Per le ragioni già espresse, il comprensorio chiusino retto da Porsenna era un agglomerato di villaggi poiché dall'analisi dei reperti archeologici lo sviluppo della Val di Chiana incominciò all'inizio del VI sec. e fu rapido.
Il carattere agricolo di questa espansione è dimostrato dal tipo dei nuovi insediamenti : fattorie, abituri, villaggi, di cui si hanno tombe isolate, piccole necropoli lungo la Valle, i pendii e i poggi inseriti ai piedi della dorsale collinare del Monte Cetona.
In questa visione protourbana dove il concetto dell'urbe usato dallo storico Varrone non è applicabile perché la città del VI sec. nell'attuale centro di Chiusi non esiste, mentre esistono resti attribuibili sempre a Età etrusche più recenti, la preposizione .sub + ablativo con verbo di stato, credo vada interpretata come "davanti a", "nei pressi di", dinnanzi a", e quindi "...
fu sepolto davanti alla città di Chiusi ... " intesa come comprensorio protourbano di aggregazioni di villaggi densamente popolati, centri d'intensa attività artigianale, nodi di particolare interesse commerciale con residenze elitarie.
Infatti dato che il vasto e ricco insediamento era disposto su un territorio interessato da emergenze di oggi, basse colline, il punto di osservazione necessario per stare davanti a questo paesaggio protourbane ed insieme unto dal quale il grande monumento poteva essere visto in tutta la sua altezza; non doveva essere certamente ai piedi di Chiusi, ma in una zona elevata della dorsale del Monte Cetona da cui dominare la valle.
Questa posizione strategica doveva altresì essere collegata alle principali arterie viarie del territorio precedentemente indicate, che passavano dall'attuale Sarteano, spartitraffico delle comunicazioni verso il basso e alto Tirreno, e doveva, per vastità poter contenere e per tasso di lavoro del terreno poter sostenere, il carico della costruzione stessa.
Insomma un "PIANORO" davanti alla Città di Chiusi, ed ai piedi del monte cetona, accanto alle vecchie strade dei tagliatori di pietra "vie Cupe" incassate e scavate nella roccia.
 

Da questi studi, e deduzioni assieme a tante altre congetture, (delle quali sarebbe troppo lungo parlarne in questo ambito),
venne fuori durante i miei studi, il punto dove si doveva trovare il famoso Mausoleo.

Parliamo adesso un po' delle grandezze di questo mausoleo, visto che Plinio parla in "piedi" come unità di misura, facciamo alcune considerazioni:

Varrone descrive il mausoleo con queste misura: a base quadrata, con il singolo lato di  300 piedi.

Ma siamo sicuri e certi che la parola tricenum sia veramente l'equivalente del nostro attuale numero 300?
Provate a cercare in un vocabolario di latino le parole "tricenum & quinquagenum" e controllate i risultati......

In oltre anche se così fosse: questo monumento non doveva essere così tanto enorme e mastodontico, visto che misurava circa 87 metri di lato. Mastodontico, maestoso, ecc ecc .. io direi piuttosto, un grosso monumento, ma non impossibile da costruire all'epoca Etrusca, visto che ne esistevano ben più grandi in varie zona d'Italia.

In oltre lo stesso Plinio il Vecchio dice che non è sicuro che Varrone lo abbia veduto di persona, potrebbe essere anche una cosa tramandata, e quindi distorta nei vari passaggi.

In quanto alla forma ed alla struttura del Mausoleo ne esistono varie versioni, ma le più accettabili e probabili sono due:


Questo tipo di ricostruzione è abbastanza recente, e rende bene l'idea di come poteva essere.


Ricostruzione molto più antica, disegnata in base alle voci di chi diceva di aver veduto di persona il mausoleo.


Resti del Mausoleo di Antinoo


Il AMusoleo di Augusto


Altra rappresentazione del Mausoleo di Porsenna


Pianta del Mausoleo di Humayun

Notate le differenze tra le varie raffigurazioni e rappresentazioni del mausoleo del Porsenna.

Sono tutte diverse, ma il basamento è sempre quadrato, le punte sono sempre cinque, ma chi lo descrive non deve averlo veduto di persona, oppure non da vicino.

Credo che questo Mausoleo o Santuario, sia stato eretto come "il mauseoleo del re Porsenna", ma anche come tempio della alla necropoli in questione, appunto quella del "Pianoro della Pianacce".

Alcuni esempi di come poteva essere stata la PIANTA del Mausoleo: