La piramide di Cheope
E’ il
monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope
i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie
più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di
questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.
Spesso in modo radicale… Da chi e come è
stata costruita la Piramide di Cheope? E’ davvero una tomba oppure il faraone fu
sepolto fuori dalla piramide che porta il suo nome? Quale è la sua vera
funzione? La Piramide è collegata in qualche modo con gli astri? Che segreti
nasconde al suo interno? E’ vero che nella stanza del Re accadano eventi
inspiegabili?
Domande che, da sempre, dividono gli esperti. E di queste divisioni avremo anche
oggi una prova ascoltando le opinioni dei ricercatori che ci accompagneranno in
questo viaggio insieme ai nostri ospiti in studio…
Autopresentazione ospiti:
Zahi Hawass, responsabile delle Antichità
egizie e degli scavi nella Piana di Giza
Giulio Magli, Fisico ed politecnico di
Milano ed esperto di Astronomia antica
Federica Raverta, membro della spedizione
archeologica italiana a Luxor
Nadim Vlora, Esperto di Arte ed Astronomia
Egizia
Mario Pincherle, archeologo e studioso dei
sistemi ingegneristici del passato.
Inoltre un testimone misterioso.
Non perdiamo tempo. E’ arrivato il momento – prima di entrare nella Grande
Piramide – di ripassare le sorprendenti misure e coincidenze che caratterizzano
questa costruzione. Una prima prova del fatto che nulla, qui, è stato lasciato
al caso…
E' alta 145 metri e 75 cm.
Il lato nord è di 230 m. e 25 cm.
Il lato ovest è di 230 m. e 35 cm.
Il lato est è di 230 m. e 39 cm.
Il lato sud è di 230 m. e 45 cm.
Il margine di errore è quindi solo dello 0,1%.
Anche i 4 angoli sono incredibilmente prossimi alla perfezione dei 90 gradi:
sud-est 89 gradi e 56 primi
nord-est 90 gradi e 3 primi
sud-ovest 90 gradi
nord-ovest 89 gradi e 59 primi
Le quattro facce della piramide sono allineate con i quattro punti cardinali con
uno spostamento di soli 3 minuti di grado, pari allo 0,0015%, esattamente la
metà di quanto ottenuto dagli architetti che hanno recentemente edificato
l'osservatorio astronomico di Parigi. Ha un volume 30 volte superiore al
leggendario Empire State Building di New York; può contenere agevolmente al suo
interno S. Pietro e un altro paio di cattedrali europee. E' stato calcolato che
con la sua pietra si potrebbe fare un'autostrada a 8 corsie da S. Francisco a
New York.
La piramide di Cheope è al centro esatto della massa terrestre, cioè
all'incrocio tra il meridiano e il parallelo che coprono la maggior porzione di
terra emersa, una sorta di "centro del mondo".
Il suo peso di 5 milioni e 273 mila tonnellate moltiplicato per un miliardo di
miliardi è uguale al peso della Terra; il suo perimetro diviso per la metà
dell’altezza è uguale al 3,14, cioè il pi greco, un valore (il rapporto tra la
circonferenza e il raggio di un cerchio) che sarà scoperto molti secoli dopo
Cheope. La temperatura interna è esattamente la temperatura media della Terra e
varia con il passare del tempo.
Si è inoltre scoperto che le pareti non sono perfettamente lisce ma
impercettibilmente convesse. La curvatura che se ne ricava corrisponde al valore
in gradi della curvatura terrestre.
Secondo alcuni viste queste coincidenze, la piramide di Cheope sarebbe una
rappresentazione in scala 1 a 43.200 della Terra.
Intervista a Giulio Magli secondo cui le
coincidenze che usano unità di misure nostre sono proprio pure e semplici
coincidenze, mentre quelle che utilizzano valori assoluti come il P greco sono
un po’ più difficili da spiegare Comunque la precisione è assoluta e resta da
capire come avessero fatto gli egiziani. Forse con gli Astri? Opinione
confermata da Federica Raverta che definisce le misure delle piramidi di una
“precisione è sconcertante”
Ma i misteri forse più importanti la Piramide di Cheope li nasconde al proprio
interno. Andiamo a vedere più da vicino.
Come furono costruite le Piramidi. Ecco due teorie, Joseph Davidovitz, studioso
dei Materiali, che propone la tesi che i blocchi di calcare siano stati
realizzati sul posto, mediante un impasto, e non trasportati per centinaia di
chilometri da cave lontane. Ma come spiegare i blocchi al cuore della piramide
realizzati in granito?
Un’altra teoria, che ha avuto l’avvallo delle autorità egizie, e quella di Elio
Diomedi un capomastro italiano, che ha ipotizzato l’uso di un sistema basato
sulle traversine.
Una delle cose che più incuriosiscono della Grande Piramide è l’esistenza di
vari cunicoli di cui sfugge ancora oggi la funzione. Questo piccolo corridoio,
ad esempio conduce verso la camera della Regina ma se guardiamo la sezione della
piramide abbiamo l’impressione di percorrere, in salita, il lato più breve di un
ideale triangolo. E questo triangolo ha il suo vertice inferiore nei pressi di
una camera sotterranea la cui funzione è ancora avvolta nel mistero. Come, del
resto, è per le più celebri e visitate camere: quella della Regina e quella del
Re.
Due cunicoli, vietati ai turisti, portano sotto il livello del suolo,
all’altezza della camera sotterranea, la cosiddetta «Camera ipogea». Il primo di
questi cunicoli segue una linea retta, dall’alto verso il basso, che collega
l’antica entrata della Piramide alla camera sotterranea. Oggi, dopo che il
Califfo Abdullah Al Mamum si aprì a forza la strada all’interno della Piramide
nell’820 d.C. si può accedere al cunicolo da un punto intermedio che coincide,
appunto, col corridoio che porta alle Camere della Regina e del Re.
Ma dalla Camera sotterranea parte – o, se si vuole, arriva – anche un altro
cunicolo che sbuca esattamente alla fine corridoio, davanti alla camera della
Regina. In questo caso si tratta di un cunicolo verticale, irregolare, non
rifinito e di cui sfugge la funzione e il periodo di realizzazione.
C’è chi chiama questo cunicolo «il condotto dei ladri» perché si pensa che sia
stato fatto per aggirare il corridoio che noi abbiamo appena percorso e che in
origine era completamente ostruita da enormi blocchi di granito. Ma molti
dubitano che in passato qualcuno possa aver pensato ad un’operazione del genere.
Scavare dal basso verso l’alto, in verticale, non è operazione semplice e lo
smaltimento dei detriti è, oltretutto, molto complicato. Del resto nella camera
che è in fondo a questo cunicolo non risultano quantità tali di materiale da
pensare che fosse stata adibita ad accogliere le pietre rimosse con gli scavi.
Anzi, quella stanza probabilmente, in origine, aveva un’altra funzione. Ma di
questo parleremo dopo. Adesso chiediamo a Zahi Hawass qualcosa in più su questo
cunicolo verticale e sulla stanza sotterranea.
Intervista a Zahi Hawass che ricorda come
il cunicolo sia stato chiamato il “condotto dei ladri”. Ma l’archeologo egiziano
non è d’accordo con le teorie che ne vogliono un condotto di fuga. Si
tratterebbe bensì di un pozzo di aerazione per gli operai che lavoravano nella
camera. Hawass smentisce anche l’ipotesi di un tunnel sotterraneo che colleghi
la piramide alla sfinge.
Ma gli interrogativi che pone il «condotto dei ladri» non sono niente di fronte
alla marea di polemiche e al fiume di inchiostro che hanno provocato i cunicoli
della Camera della Regina…
Da questa stanza, detta Camera della Regina anche se nulla indica che sia stato
in passato un luogo di sepoltura, partono due piccoli condotti da due pareti
opposte. Misurano circa 20 cm per venti centimetri e sono inclinati verso l’alto
di circa 45 gradi. Per molto tempo sono stati liquidati come dei semplici
condotti di ventilazione, del resto presenti anche nella Camera del Re. Si
tratta di una interpretazione che ha sempre meno credito. Soprattutto da quando,
nel 1993, un ricercatore tedesco – Rudolph Gantenbrink – riuscì ad installare
una telecamerina su un piccolo robot poi avviato lungo il condotto per circa 65
metri. Nel 1993 il robottino di Gantenbrink fu bloccato da una porticina con due
piccole maniglie. Ci sono voluti quasi dieci anni perché venisse autorizzato un
secondo esperimento del genere.
Il 16 settembre 2002 un robot chiamato «Pyramid Rover» e costato 250 mila
dollari venne inserito nuovamente nel condotto sud col compito di raggiungere lo
sbarramento e sfondarlo per vedere cosa ci fosse dall’altra parte. Purtroppo
però, dopo poco, una seconda porta ha nuovamente sbarrato il passo alle
ricerche. Almeno per il momento. Ma l’anno prossimo potrebbe essere la volta
dell’altro condotto, quello nord, di cui già sappiamo almeno tre cose: ha le
dimensioni dell’altro; dovrebbe avere anche lui una porticina che ne blocca, ad
un certo punto l’accesso; e, soprattutto, ha un percorso più tortuoso perché,
per evitare la Grande Galleria che conduce alla Camera del Re, opera una
conversione a destra e poi una a sinistra. Un modo decisamente strano per
realizzare un condotto d’aria…
Intervista a Zahi Hawass che spiega come
la curvatura del condotto, attuata per evitare di finire nella galleria,
dimostra come i condotti siano stati realizzati durante la costruzione della
piramide. Cosa nascondevano queste porte? Per alcuni sono simbolo. Ma allora –
si chiede Hawass - perché si trovavano solo nelle piramide di Cheope e non nelle
altre. Hawass ritiene invece che dietro a queste porte si trovi la vera camera
funeraria di Cheope. Le altre stanze sarebbero quindi state solo un trucco per
sviare i futuri ladri.
“Nel 2005, ad ottobre – dichiara Hawass -
riveleremo finalmente cosa si nasconde dietro queste porte”.
Intervista a Federica Raverta che dice di
preferire la teoria classica secondo cui tutti i condotti erano realizzati per
permettere l’aerazione degli operai.
Intervista a Giulio Magli secondo cui i
condotti delle due camere avevano un valore simbolico ed erano orientati in base
alle costellazioni astronomiche. Il professor Vlora dichiara invece di aver
rinvenuto nel 1987 le tracce di un altro tunnel tramite delle prove sismiche
effettuate all’esterno della piramide . Il tunnel sembrava portare ad un piccolo
ambiente. Forse si trattava di una camera votiva. E forse la piramide potrebbe
essere disseminata di tante piccole cappelle ancora da scoprire…
E’ arrivato il momento di andare in quello che può essere considerato “il cuore”
della Grande Piramide di Cheope: la Camera del Re. E, mentre saliamo ancora,
affrontiamo un tema importante: quante camere ci sono in questa Piramide?
Abbiamo visto che c’è una camera in basso, sotto il livello del deserto, la
Camera Ipogea. Siamo appena usciti poi dalla Camera della Regina e ci stiamo
dirigendo verso la Camera del Re. Ma nella Piramide di Cheope ci sono altre
stanze. Alcune certe mentre di altre si sospetta da sempre l’esistenza. Quelle
certe sono state scoperte nell’Ottocento, sono cinque e sono poste sopra la
Camera del Re, una sopra l’altra. Sono chiamate “Camere di compensazione”.
La Camera del Re è posta a poco più di 42 metri d’altezza dalla base della
Piramide. Piramide che, in origine misurava circa 150 metri d’altezza. Questo
vuol dire che sul soffitto di questa camera grava un peso di migliaia di
tonnellate, peso che andava “scaricato” per impedire che il soffitto crollasse.
Per questo sarebbero state create le cinque «Camere di compensazione». Si tratta
di vani molto bassi ma con lo stesso perimetro della Camera del Re. Le camere
sono sovrapposte così che una sola lastra di granito fa da soffitto ad una e da
pavimento per quella sovrastante. Le lastre hanno uno spessore variabile tra i
90 cm e il metro e ottanta. Solo l’ultima stanza in alto ha un volta a V
rovesciata, formata da due lastre di oltre due metri di spessore.
In queste stanze sono stati trovate alcune scritte lasciate dai capomastro egizi
durante la costruzione. Tra queste scritte ci sarebbe anche la discussa
iscrizione che attribuisce la Piramide al Faraone Cheope.
Secondo alcuni architetti moderni la precauzione di creare una struttura di
questo genere sarebbe eccessiva. Sarebbe forse bastata una sola volta a V
rovesciata ma, in fondo, gli architetti egizi si rivelarono già abbastanza in
gamba così. Sempre che le “Camere di compensazione” siano davvero quello che si
pensa siano. Infatti c’è un’altra possibilità che ha poco a che vedere con le
leggi della fisica e con l’architettura. Guardando in sezione la Piramide
infatti la zona della Camera del Re ricorda un gigantesco Zed.
Ma cosa è lo Zed?
Intervista a Mario Pincherle che spiega la
teoria dello Zed, una simbolo legato ad Osiride, costituito da una torre
interrotta da 3 o più livelli, una struttura molto simile a quella dello
spaccato della piramide .
Questa stanza potrebbe essere qualcosa di diverso o di più di una camera
funeraria? E’ un’ipotesi che vanta ormai un certo credito perché molte cose
fanno pensare che questa Piramide non sia stata costruita per essere una
gigantesca tomba. Per prima cosa dobbiamo ricordare che questa sarebbe l’unica
camera funeraria posta sopra il livello della sabbia. Poi, a differenza di tutte
le altre tombe di sovrani egizi, mancano del tutto geroglifici e decorazioni
alle pareti. Infine, l’attribuzione di questa Piramide a Cheope è poco più di
una convenzione: infatti, ne parla lo storico greco Erodoto le cui affermazioni
sarebbero confermate solo dal discusso cartiglio trovato, poco meno di due
secoli fa, in una delle «Camere di compensazione».
In realtà di Cheope, o meglio «Khnum Khuful» o semplicemente Khufu, il Faraone
più famoso al mondo proprio perché gli si attribuisce come Tomba la più grande
Piramide di Giza, si hanno pochissime notizie storiche certe. Si sa che fu il
secondo sovrano della IV dinastia, che regnò circa vent’anni, tra il 2590 e il
2567 a.C. (nota: secondo altri dal 2610 al 2590) e che non sono rimaste sue
immagini, tranne una statuetta di dubbia attribuzione. Tracce del suo regno sono
state trovate a Dendera, nel Sinai e nell’Alto Egitto.Già nell’antichità la
figura di Cheope era considerata negativamente perché lo si accusava di aver
vessato il popolo, di aver chiuso tutti templi e di aver voluto sacrificare ogni
cosa alla costruzione della sua Piramide. Arrivando al punto di far prostituire
la figlia per raccogliere il denaro mancante a finire la sua gigantesca tomba.
Non abbiamo la certezza, come abbiamo detto, che questa sia stata davvero la
camera funeraria di Cheope. Di volta in volta si è detto che il suo sarcofago
venne posto nella camera bassa di questa stessa Piramide, in una camera ancora
da scoprire sempre in questa Piramide oppure nel Pozzo di Osiride scoperto non
molti anni fa sotto la Sfinge. Ma c’è anche un’altra ipotesi…
Intervista a Vlora, secondo cui la posizione della piramide di Cheope è in
rapporto a fenomeni celesti. Durante il solstizio d’inverno la piramide proietta
un’ombra nel cui punto Vlora a condotto delle prove sismiche che avrebbero
individuato un corridoio in discesa. Siccome Erodono parlava di una tomba di
Cheope circondata dalle acque Nilo e il sito individuato da Vlora è nei pressi
del Fiume, potrebbe quindi essere questo il luogo della vera sepoltura di Cheope?
Ma se qui non avesse mai riposato Cheope, che significato potrebbe avere avuto
questa stanza? Da sempre si pensa che vi accadano cose strane: per esempio c’è
chi è convinto che da qui si possa entrare in contatto con altre dimensioni.
Anche se circondati da migliaia e migliaia di tonnellate di pietra…
Per finire il nostro veloce viaggio tra i misteri che si concentrano all’interno
della Piramide di Cheope abbiamo un sorpresa. Qui, a fianco a me, c’è una
stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale
veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di
riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi
garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile.
Zahi Hawass irride alle teorie New Age che
credono in un potere speciale della piramidedi Cheope. Per evitare episodi di
fanatismo è stato vietato l’accesso notturno dei visitatori all’interno della
piramide.
Quali poteri avrebbe una struttura come lo Zed. E’ vero che potrebbe avere il
potere di fermare il tempo?
Pincherle riporta alcune testimonianze di
altri archeologi sul potere rinnovativo delle piramidi. Per Pincherle nella
piramide sarebbe contenuta una torre rovesciatrice del tempio. Accenna per
esempio alle lamette che ritrovano il filo della lama se lasciate per 24 ore
nelle stanze interne della Piramide. La forma piramidale nel caso della piramide
di Cheope svolge solamente una funzione protettiva.Ciò che permette il
rovesciamento del tempo e quindi il conseguente ringiovanimento di alcuni
materiali posti all' interno della camera del Re è lo Zed, e più precisamente il
materiale con cui lo Zed è fatto. Uno Zed di legno non funziona,uno Zed di ferro
non funziona, uno zed di quarzo o di granito funziona non sarebbe dunque la
forma piramidale a permettere il rovesciamento del tempo, ma il materiale con
cui lo Zed è fatto.
Viene effettuato un esperimento con due
bilance. Lo scopo è verificare se gli oggetti, posti all’interno della piramide,
perdono l’1% del proprio peso così come dicono alcune teorie. L’esperimento,
all’interno della Camera del RE, provoca solo uno scarto minimo, molto lontano
dal presunto 1%.
Infine la testimonianza di un archeologo
italiano, che però preferisce mantenere l’anonimato, vista la particolarità
dell’esperienza.
Il testimone ricorda la sua esperienza
all’interno della piramide: “Era il 1988, alle 9, con una amica, ci recammo
all’interno della Camera del Re. Non c’erano turisti. Solo noi due. Eravamo
molto stanchi. Improvvisamente visi una specie di luce, bianco azzurrognola,
molto intensa.
Istintivamente mi appoggia alla parete e
mi rilassai per un attimo. Poi chiamai la mia amica, controllammo gli orologi, e
decidemmo di uscire perché era già passato qualche minuto.
All’esterno incontrammo un guardiano che
si lamentò del fatto che eravamo rimasti all’interno della piramide per 3 ore.
Secondo i nostri orologi erano passati solo 10 minuti. Razionalmente non posso
dare spiegazioni, a livello intuitivo dico che si è trattato di un blocco del
tempo. .