CAP. 1- Premessa
CAP. 2- Cos'è l'Antimateria
CAP. 3- Quali potrebbero
essere gli utilizzi
dell'Antimateria
CAP. 4- Perché non possiamo
quindi usufruire subito
dell'Antimateria?
CAP. 5- Conclusione
CAP. 1- PREMESSA
Ancora
oggi, in un giorno alle
porte del 2006, ho avuto
modo di conoscere persone
che definiscono
l'antimateria come
fantascienza.
Non è assolutamente vero,
l'antimateria esiste, è
esistita da sempre, ma solo
nel 1930
qualcuno ipotizzò la sua
reale esistenza.
Carl Dirac Anderson, Premio
Nobel in Fisica nel 1936:
Fu
proprio il fisico americano
Anderson, che nel 1932
osservò nei raggi cosmici
una particella che si
comportava come un
elettrone, ma che aveva
carica positiva.
Carl aveva scoperto la prima
antiparticella,
l'anti-elettrone, chiamato
anche positrone.
Per
scoprire invece
l'anti-protone, fu
necessario attendere
l'avvento degli acceleratori
di particelle, che
accelerano protoni o
elettroni fino a raggiungere
energie elevate. Verso la
metà del 20° secolo
l'acceleratore di Berkeley,
(in California), raggiunse
energie sufficienti per
produrre antiprotoni e
anti-neutroni, che vennero
osservati tramite
sofisticati apparati.
Negli anni seguenti gli
acceleratori del CERN di
Ginevra e di Brookhaven
negli USA permisero di
produrre ed osservare
l'anti-deutone (sarebbe
l'opposto del deuterio), poi
acceleratori ancora più
potenti permisero di
produrre ed osservare, a
Serpukhov (in Russia) e al
CERN di Ginevra, gli
anti-nuclei di anti-elio 3 e
anti-trizio.
Oggi invece, nel 21° secolo,
siamo arrivati all'osservare
veri e propri atomi di
anti-H prodotti dal CERN,
decelerando anti-protoni e
anti-elettroni tenendoli nel
vuoto tramite campi
magnetici. L'anti-idrogeno è
più difficile da trattare,in
quanto è elettricamente
neutro.
CAP. 2- Cos'è l'Antimateria
Eccoci
arrivati.
Credo di avervi convinti che
l'antimateria esiste, quindi
passiamo pure a specificare
cosa sia questa Antimateria,
per coloro che continuano a
diffidare della sua
esistenza, credo che
continuare la lettura sia
solo uno spreco di tempo. Ma
credo sia comunque bello
leggere qualche riga che ci
faccia conoscere al meglio
possibile una parte del
nostro futuro.
L' antimateria è la materia
composta dalle
antiparticelle
corrispondenti alle
particelle che costituiscono
la materia ordinaria.
Ad esempio, un atomo di
anti-idrogeno, è composto da
un anti-protone caricato
negativamente, attorno al
quale orbita un positrone
(anti-elettrone) caricato
positivamente.
Se una coppia
particella/antiparticella
viene a contatto, le due si
annichiliscono emettendo
radiazione elettromagnetica.
Il simbolo usato per
indicare un antiparticella è
lo stesso usato per la
particella corrispondente,
ma con una barra di
sopra-scrittura. Ad esempio,
il protone e indicato con
una "p", e l'anti-protone è
indicato da una "p" con una
barretta posta in cima (-).
Gli scienziati sono
riusciti, nel 1995 , a
produrre anti-atomi di
idrogeno, ed anche nuclei di
anti-deuterio, ma niente di
più complesso. Inoltre,
l'antimateria ha vita breve
e non può essere
immagazzinata, in quanto si
annichilisce al primo
contatto con la materia.
In
base alle conoscenze, non
esistono quantità
significative di antimateria
in tutto l'universo, con
l'eccezione di pochi atomi
generati nei laboratori di
fisica delle particelle
presenti sul nostro pianeta,
e nei processi astronomici
più energetici. L'assenza di
antimateria è uno dei grandi
misteri della teoria del Big
Bang , in quanto ci si
aspetterebbe una produzione
di materia e antimateria in
proporzioni uguali (e una
conseguente annichilazione).
Probabilmente, un leggero
squilibrio in favore della
materia ha fatto sì che
quest'ultima non venisse
completamente annichilita,
rendendo possibile la
formazione di un universo
stabile, che è quello in cui
viviamo.
Con l'antimateria, tutta
l'energia potenziale
racchiusa nella materia
potrebbe essere sfruttata,
invece della piccola parte
di energia chimica o
nucleare che viene estratta
oggi. La reazione di 1 Kg di
antimateria, con 1 kg di
materia produce 1,8×1017 di
energia (in base
all'equazione E=mc2).
Per contro, bruciare 1 kg di
petrolio fornisce 4,2×107 J,
mentre dalla fusione
nucleare con meno di 1 kg di
idrogeno si ottengono
2,6×1015 J.
A livello teorico, dato che
l'energia prodotta
dall'annichilamento
materia/antimateria è
nettamente superiore alle
altre fonti di propulsione,
il rapporto tra peso del
carburante e spinta prodotta
è estremamente vantaggioso.
In effetti, l'energia
contenuta in pochi grammi di
antimateria è sufficiente a
portare una piccola
navicella spaziale sulla
Luna.
Dall'annichilazione fra
Protoni ed anti-Protoni, si
ottengono: Neutrini , Muoni
e Pioni, che sono i mattoni
che tengono uniti gli atomi,
che infine decadono
ulteriormente in radiazioni
Gamma. I primi, cioè i
Neutrini, non sono
influenzati dai campi
magnetici appunto perché
sono neutri, sono quindi
inutilizzabili per i nostri
scopi. I Muoni ed i Pioni
invece avendo una carica
sono influenzati dai campi
magnetici, possono quindi
essere indirizzati con un
opportuno campo magnetico
nella direzione in cui
desideriamo e con il solito
principio di azione reazione
spostarci nello spazio.
CAP. 3- Quali
potrebbero essere gli
utilizzi dell'Antimateria ?
Gli utilizzi
dell'antimateria potrebbero
essere vari, a partire dalla
costruzioni di potenti armi,
all'utilizzo come
propellente per astronavi o
anche in campo medico.
Oggi l'antimateria è usata
ogni giorno in medicina per
analizzare lo stato del
cervello, tramite la tecnica
chiamata Positron Emission
Tomography (PET). La PET è
un metodo di indagine che
permette di misurare
funzioni metaboliche e
reazioni biochimiche in vivo
ed ha larga applicazione
nelle neuro-scienze, in
oncologia e cardiologia.
Nella PET i positroni
provengono dal decadimento
di nuclei radioattivi che
vengono incorporati in un
fluido speciale, iniettato
poi per via endovenosa al
paziente. I positroni emessi
annichilano con gli
elettroni degli atomi vicini
e danno luogo a due raggi
gamma emessi in direzioni
opposte. Essi vengono
rivelati tramite opportuni
rivelatori, disposti in
"anelli" attorno al
paziente, per individuare e
registrare i punti in cui si
sono verificate le
annichilazioni e quindi
ricostruire dove si è
distribuito il radiofarmaco
nel corpo.
Motori ad antimateria
Il
principio del motore ad
antimateria della NASA è
sostanzialmente quello di un
razzo che funziona sulla
base dell'azione e reazione
di Newton. La reazione che
spinge la nave è però
qualcosa di veramente
possente. Facciamo un
piccolo confronto: il motore
principale dello Space
Shuttle produce un impulso
specifico (la misura
dell'efficienza di un razzo)
di 455 secondi; un motore a
fissione nucleare può
raggiungere i 10.000
secondi; un motore a fusione
potrebbe fornire un impulso
specifico compreso tra
60.000 e 100.000 secondi.
Ebbene, un motore a razzi
alimentato
dall'annichilazione di
materia e antimateria
potrebbe produrre un impulso
specifico anche di
1000 000 di secondi.
Prima
di tutto bisogna però
procurarsi il propellente.
Una volta prodotti, gli
antiprotoni vengono
introdotti in una bottiglia
magnetica, una trappola di
Penning, dove vi restano
confinati pronti per l'uso.
Ma come è possibile sapere
che nella bottiglia-trappola
vi sono particelle di
antimateria? In fondo
l'antimateria è inodore e
incolore. La risposta è
semplice, perché le
particelle di antimateria
emettono caratteristiche
onde radio le cui frequenze
ne rappresentano la firma
inimitabile, firma che
Gerald Smith,
dell'Università di Stato
della Pennsylvania è
riuscito a identificare
inequivocabilmente. Smith ha
anche dimostrato che la
trappola di Penning potrebbe
trattenere antimateria per
più di 5 giorni. Una volta
perfezionata, questa
bottiglia peserà circa 100
kg, la maggior parte dei
quali costituiti da:
idrogeno ed elio liquidi in
grado di trattenere circa
1000 000 000 000 di
antiprotoni quasi fermi in
una zona di un millimetro di
diametro.
Il
fine ultimo dei lavori di
Smith è quello di
raggiungere una raccolta di
un 1µg di antiprotoni
intrappolati, quanto ne
basta per alimentare un
motore a propulsione ad
antimateria. Un trilione di
antiprotoni non basta però
per un lungo viaggio verso
le stelle: si potrà fare
molto di più quando sarà
possibile intrappolare,
anziché antiprotoni, interi
atomi di antiidrogeno, cioè
atomi formati da antiprotoni
e antielettroni, cioè
positroni. Ed è proprio
quello che stanno facendo
oggi, a Ginevra i fisici
europei.
Il
problema è che l'antimateria
è il prodotto più caro che
attualmente esista sulla
Terra: un grammo di
antimateria costa circa 30
MILIARDI di Euro.
L'introduzione di un nuovo
iniettore appositamente
studiato nel grande
acceleratore del Fermilab di
Chicago potrebbe poi
aumentare di 10 volte la
produzione di antimateria
portandola dagli attuali 1,5
nanogrammi a 15 nanogrammi
all'anno. Ma quanto potrà
essere aumentata questa
quantità e quanto potrà
essere abbassato il prezzo
quando comincerà a
funzionare la fabbrica di
anti-atomi del CERN di
Ginevra?
Armi ad antimateria
Fonte:
www.treknology.it/default.asp
<http://www.treknology.it/default.asp>
Hai
mai guardato Star Trek?
Credo sia difficile.... chi
può dire di non averne mai
visto almeno un episodio?
Tutti coloro che l'hanno
visto forse la parola
“siluri fotonici” ricorderà
qualcosa; e bene questo
genere di arma, di qui
l'astronave Enterprise
1701-D era dotata, non è del
tutto fantascienza.
Per spiegarvi in poche
parole, i siluri fotonici
hanno una carica esplosiva
composta da 1,5 Kg di
materia e 1,5 Kg di
antimateria. La materia e
l'antimateria sono divise in
piccole cellette mantenute
da appositi campi magnetici
di contenimento.
Al momento dell'impatto con
il bersaglio o qualsiasi
superficie rigida o campo di
forza sufficientemente
potente, il siluro disattiva
questo campo di contenimento
provocando l'annichilazione
rapida di quasi l'80% della
testata e provocando
un'esplosione di circa
25.000 MegaJoules.
Nel
caso dei siluri fotonici il
modulo porta una carica di
materia/antimateria, che
provvede sia alla
propulsione che alla
detonazione.
All’interno dell’involucro
si trovano essenzialmente 3
nuclei principali: il nucleo
propulsivo, il nucleo
detonante ed il nucleo
esplosivo.
La
testata bellica consiste in
una carica di 1.5
chilogrammi di
materia/antimateria (
solitamente H e anti-H )
suddivisa in più pacchetti,
l’utilizzo dei pacchetti
consente di aumentare il
potere esplosivo del siluro
di oltre 3 volte rispetto
all’utilizzo di una ugual
quantità di antimateria in
un unico blocco. Prima del
lancio i reagenti sono
stipati in diverse aree di
contenimento.
Approssimativamente un
secondo dopo un lancio
positivo, la testata viene
armata ed i reagenti si
avvicinano restando separati
solamente da un campo di
contenimento, al momento
della detonazione rimosso il
campo di contenimento ed i
due componenti entrano
immediatamente in contatto.
Il massimo raggio operativo
di una testata standard è di
3.5 milioni di chilometri,
ulteriormente espandibili
sottraendo antimateria alla
carica ed utilizzandola,
nelle camere di
accoppiamento del siluro,
come carburante.
Speriamo che queste armi non
vengano mai costruite,
soprattutto speriamo che non
ce ne sia bisogno.
CAP. 4- Perché non possiamo
quindi usufruire subito
dell'Antimateria?
Dopo
le letture precedenti credo
che i motivi siano chiari:
-Elevate difficoltà di
produzione;
-Conseguente costo elevato;
-Instabilità atomica.
Il
sistema stellare a noi più
vicino è Alpha Centauri, un
sistema ternario che dista
da noi 4,25 Anni Luce.
Secondo un dato teorico, un
viaggio su Alpha Centauri
necessita un quantitativo di
antimateria pari ad una
cifra in tonnellate, per cui
3000 centrali nucleari
dovrebbero lavorare per 1000
000 anni circa.
L'impresa ci risulta oggi
impossibile con l'attuale
tecnologia di cui
disponiamo.
Ma gli scienziati sono
ottimisti, grazie alla
tecnologia di fissione
nucleare attuabile intorno
al 2040, la NASA avrebbe
infatti già disegnato un
progetto praticamente
attuabile per il 2050,
un'astronave in grado di
viaggiare a 85 000 km/s
sfruttando un propulsore ad
antimateria ideato da Robert
Forward (morto nel 2002).
Il problema principale non è
solo legato alla
reperibilità di così tanta
antimateria, ma del costo
dell'antimateria stessa, che
si aggira intorno ai 30
MILIARDI di Euro al grammo.
(Vedi mensile Newton di
Febbraio 2003)
CAP. 5- Conclusione
Una
mia considerazione
personale:
Nel giro di questi ultimi 10
anni la tecnologia ha fatto
passi da gigante in ogni
settore, basta che ci
guardiamo intorno e ci
sembra quasi di vivere in un
altro pianeta. Prendiamo in
esempio un comune oggetto
come un cellulare, un
computer, oppure anche
un'autovettura, oggi le
macchine possiedono talmente
tanti optional elettronici
che per saperli gestire
bisognerebbe quasi aprire
una scuola che ce lo
insegni...
Io ho molte speranze per
quanto riguarda il nostro
futuro, sono sicuro che un
giorno la parola
tele-trasporto e
sintetizzatore molecolare
diverranno di comune
utilizzo nel nostro
vocabolario, quelli saranno
i giorni cui non troveremmo
più piacere nel vedere un
film di Star Trek.
Il giorno che sogno però è
ancora lontano, il problema
secondo il mio punto di
vista non è l'evoluzione
tecnologica in sé, ma ben
altro.
Io confido solo nei nostri
governi, affinché possano
mettere da parte le loro
divergenze e collaborare per
migliorare prima noi stessi,
e poi tentare di portare i
nostri piedi su altri mondi,
con la collaborazione e non
con il denaro e la
corruzione.
Vedere da vicino Alpha
Centauri non è fantascienza
più grande di quest'ultima.